Compostaggio domestico
Ogni famiglia che disponga di uno spazio adeguato può aderire all’albo comunale compostatori, impegnandosi a svolgere il compostaggio domestico e quindi rinunciando al servizio di raccolta domiciliare dell’umido organico. A coloro che aderiscono all’albo compostatori i Comuni mettono a disposizione una compostiera (un apposito contenitore da giardino) in comodato d’uso gratuito (o a prezzo agevolato).
La compostiera, rispettando le semplici regole contenute in questo pieghevole, permette di raccogliere in comodità e sicurezza gli scarti organici e gli sfalci del giardino, che nell’arco di alcuni mesi si trasformano in compost (un fertilizzante naturale) che può essere riutilizzato all’interno del proprio giardino.
In base al regolamento comunale, coloro che aderiscono al compostaggio domestico hanno diritto ad uno sconto sulla tariffa rifiuti (TARI).
Per informazioni e richieste di adesione devono essere contattati gli uffici comunali.
Compostaggio collettivo
Il compostaggio collettivo è una forma di gestione in loco degli scarti organici mediante trattamento condiviso tra più utenze, in una forma “autogestita” (compostaggio di comunità) o organizzata dal Comune, Consorzio o aziende. Si possono utilizzare compostiere in plastica o in legno (es. casette), dove il processo avviene esattamente come nel compostaggio domestico, oppure, quando il numero delle utenze che conferiscono è maggiore, compostiere elettromeccaniche. In tutti i casi il conferimento è effettuato direttamente dagli utenti.
L’integrazione tra autocompostaggio, per tutte quelle utenze che dispongono di area verde e sono disponibili a gestire in proprio gli scarti organici, e compostaggio collettivo può consentire in piccole comunità rurali decentrate di gestire in loco buona parte della frazione organica dei rifiuti urbani.
I vantaggi del COMPOSTAGGIO DOMESTICO
- Garantisce la fertilità del suolo fornendo un fertilizzante naturale, utilizzabile nell’orto, in giardino e per le piante in vaso.
- Consente un risparmio economico limitando l’acquisto di terricci, substrati e concimi organici.
- Previene la produzione di inquinanti atmosferici che si genererebbero dalla combustione degli scarti verdi (es. foglie).
- Contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti in quanto il rifiuto organico è circa un terzo dei rifiuti prodotti. Recuperarlo in proprio significa diminuire i costi di gestione, rallentare l’esaurimento delle discariche e ridurre gli odori e il percolato da esse prodotti.
Con il compostaggio si evita che gli scarti organici “umidi” vengano inceneriti con gli altri rifiuti comportando un grosso spreco di energia perchè ricchi d’acqua e provocando una cattiva combustione.
Si tratta dunque di una scelta importantissima non solo per la corretta gestione dei problemi ambientali, ma anche per la massima salute e vitalità del nostro orto o giardino, nonché delle nostre fioriture in vaso.
Insomma, recuperare le sostanze organiche presenti nei rifiuti conviene sotto ogni punto di vista: conviene all’ambiente (meno inquinato da discariche e inceneritori), conviene al nostro orto o ai nostri fiori, conviene perché così si riducono i costi di smaltimento.
Conviene a tutti e a ciascuno
- Discariche meno inquinanti
- Minori odori e biogas
- Minor produzione di percolato
- Minor traffico
- Inceneritori più efficienti
- Maggior recupero energetico
- Inceneritori meno inquinanti
Cosa si puo compostare
Cosa sì:
scarti di frutta e verdura, fiori recisi e appassiti, piante (anche con resti di terra), pane raffermo, gusci d’uovo, fondi di caffè, filtri di tè, foglie, segatura, paglia, sfalci d’erba, rametti, trucioli, cortecce, potature, carta comune, cartone, fazzoletti e salviette di carta, carta da cucina.
Solo in piccole quantità e saltuariamente:
ceneri spente di caminetti, avanzi di carne, pesce e salumi, croste di formaggio, deiezioni di animali domestici, foglie di piante resistenti (magnolie, conifere, ecc.).
Cosa no:
cartone plastificato, vetro, metalli, plastica, riviste, stampe a colori, carta patinata, filtri dell’aspirapolvere, piante infestate o malate, scarti di legname trattato con solventi o vernici.
Le cinque regole per un compostaggio di qualità
Ricordiamo una cosa fondamentale: il processo di compostaggio avviene in presenza di ossigeno, in contatto con l’aria.
Questa è la garanzia di una buona trasformazione e dall’assenza di cattivi odori. Come assicurare dunque l’ossigeno necessario? In due modi:
- non comprimere il materiale: sfruttare la porosità di alcuni materiali (es. potature) rende possibile il ricambio spontaneo e continuo di aria atmosferica ricca di ossigeno al posto di quella interna alla massa in cui l’ossigeno è già stato consumato;
- rivoltare periodicamente il materiale in modo da facilitare tale ricambio. Minore è la porosità del materiale (quando cioè vi è poco materiale di “struttura”, quali legno più o meno sminuzzato, paglia, foglie secche coriacee, cartone lacerato) più frequenti devono essere i rivoltamenti, e viceversa.
- Scegli il luogo adatto
La compostiera deve essere posizionata in un luogo accessibile tutto l’anno, possibilmente asciutto (senza ristagni o fango invernale) e in penombra (ad esempio sotto a un albero a foglia caduca).
- Prepara il fondo
È bene preparare il fondo della compostiera con materiale legnoso e mescolare con compost già maturo per facilitare l’avvio del processo e il drenaggio.
- Varia i materiali
Alterna l’inserimento di materiale umido e ricco di azoto (sfalci d’erba freschi, avanzi di cucina) con materiale secco e ricco di carbonio (rami, paglia, foglie secche, cartone).
- Miscela e garantisci l’aerazione
Mescola e rivolta spesso il materiale all’interno della compostiera per ossigenarlo; se l’aerazione non è adeguata si formano cattivi odori.
- Crea la giusta umidità
Se il materiale è troppo secco il processo di decomposizione rallenta ed è necessario annaffiare mentre se è troppo bagnato i rifiuti si appesantiscono e si impedisce il passaggio dell’aria.
Cosa fare in caso di...
- cattivi odori: Aggiungi materiale secco e rivolta spesso il contenuto della compostiera.
- piccoli roditori: Limita l’inserimento di avanzi di carne e pesce oppure mettili sotto alla massa in trasformazione, lontano dai bordi.
- lombrichi: La loro presenza è normale e consigliabile, i lombrichi sono necessari per trasformare i residui in humus.
- moscerini: Coprire gli scarti di frutta con materiali lignocellulosici.