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Descrizione

Disteso sul versante biellese della Serra Morenica più grande d'Europa, che separa il Biellese dal Canavese, il centro di Magnano si allunga ai piedi di una collinetta su cui sorge il suo ricetto, nucleo abitativo originario.

Con un territorio molto vasto, ha tre frazioni (San Sudario, Broglina e Piletta), oltre ad un gran numero di cascine sparse un po' dovunque.

Oggi conta circa 380 abitanti ma ai primi del novecento ne aveva oltre 2000. Vi erano ben tre scuole: una in paese, una a San Sudario e una a Piletta.

Magnano non ha mai ospitato nessuna industria ed i magnanesi si sono sempre sostenuti con l'agricoltura o praticando alcuni lavori artigianali: magnani (fabbri), da cui originò il nome del paese, vasai e sopratutto muratori.

La terra non è delle più fertili: è infatti argillosa con molte pietre ereditate dal lavorio del ghiacciaio. Nonostante questo un tempo era ben poco il bosco, che attualmente ricopre la maggioranza del territorio; vi erano castagneti fruttiferi, vigneti, pascoli e si seminava frumento, segale, granoturco, patate.

Nel 2014, a seguito del confronto tra gli abitanti portato avanti nell’ambito del progetto Interreg Paesaggio Condiviso, il Comune ha bonificato alcuni terreni della Campagna invasi dal bosco, affidandoli quindi alla neocostituita associazione Agrimagnano, grazie alla quale è stata ricoltivata la tipica patata di Magnano che vanta dal 2019 il marchio De.Co.

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Stretching on the Biella side of the largest Serra Morenica in Europe, which separates the Biella area from the Canavese area, the center of Magnano extends at the foot of a hill, on the top of which is the Ricetto, the original residential center.

The village has a very wide territory and includes three hamlets (San Sudario, Broglina and Piletta), as well as a large number of farmhouses scattered almost everywhere.

Today it has about 380 inhabitants but at the beginning of the twentieth century it had over 2000. There were three schools - one in the village, one in San Sudario and one in Piletta. Magnano has never hosted any industry and the Magnanesi have always supported themselves with agriculture or by practicing some crafts: “magnani” (smiths), from which the name of the town originated, potters and, most importantly, masons.

The land is not very fertile: its soil is clayey, with many stones inherited from the work of the glacier. The forest was once small, but nowadays it covers the majority of the territory; there were fruit-bearing chestnut groves, vineyards, pastures, and wheat, rye, maize and potatoes were grown.

In 2014, following the confront between the inhabitants of Magnano in the context of the Interreg "Shared Landscape" project, the Municipality reclaimed some lands invaded by the forest and gave them to the newly formed association of Agrimagnano. Thanks to the latter, the typical Magnano potato has been grown again and can boast the De.Co brand since 2019.



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